"Articoli"


Ephem.Ignita Imago Maschio Ephem.Ignita Imago Femmina"Pensiero"
S
pecchi di silenzio dove
ritrovi te stesso
e la tua solitudine.
Occhi muti
ubriachi di colori
accarezzano intorno a te
una pioggia di cerchi silenziosi.
La mano si è alzata
leggera
sicura
trascinando
avanti e indietro
una cometa di numeri perfetti
che si adagia lasciandosi cullare
su veli di cristallo
come un' ombra sconosciuta.
L'infinito e un attimo
stanno fra te e la tua regina.
Ecco ora
è esplosa!
La sua rabbia
ha teso il tuo arco
vibra dentro di te
sempre più forte
una danza è iniziata
e soltanto
quando la musica finirà
sarà il buio o la luce.
Ora il tuo io si è chinato
non si accorge di rubare una
manciata d' oro
e qualche coriandolo rosso e nero.
Le ombre della sera
cullano i miei pensieri.
Io sorrido.
Roberto Miniati (Revival 1977)

Questo "Pensiero" di Roberto Miniati, un socio di vecchia data del Club, fu pubblicato nel 1988, nella rivista  interna, chiamata "La Bollata". Lo ripresentiamo come una riflessione sulle belle emozioni che trasmette la Pesca con la Mosca. In queste pagine  pubblicheremo  per ora, Articoli ripresi da vecchie riviste, che raccontano  di pesca, viaggi, riflessioni o consigli, e brevi racconti dei soci del "C.P.M. Firenze". In futuro contiamo di pubblicare interventi, sui temi  che interessano la Pesca con la Mosca.


"Chi Troppo Vuole"

Il signor Theodore Castwell, avendo dedicato una lunga, attiva e non spiacevole vita a perseguitare e catturare innumerevoli salmoni, trote e temoli in molte parti del globo, ed avendo acquistato assai credito fra i suoi colleghi per i tanti ingegnosi perfezionamenti da lui apportati a canne, mosche e attrezzi impiegati a quel fine, a tempo opportuno venne a morte e si trovò davanti alla porta del paradiso in attesa di giudizio. San Pietro alzò gli occhi dal brogliaccio del dare e dell' avere all' ingresso dell' angelo usciere.
"Un signore che dice di chiamarsi Castwell. Dice di essere un pescatore, vostra Santità, e porta scritto "Fly Fisher Club London" sul suo biglietto da visita". "Eh..ehm.." fece San Pietro. Vammi a prendere la scheda con l' estratto conto che lo riguarda".  San Pietro la scorse attentamente. "Eh..ehm...", fece San Pietro. "Fallo entrare". 
Il signor Castwell entrò allegramente e porse con cordialità la mano destra a San Pietro. "Quale collega nell' esercizio della pesca..." esordì. "Eh..ehm...", fece San Pietro. "Sono certo di trovar comprensione se mi permetto di chiedere un trattamento particolare nei confronti della sistemazione che mi verrà concessa qui".
"Eh..ehm...", fece San Pietro. "Guardi che ho già esaminato la sua contabilità riguardante il periodo trascorso laggiù". "Nulla di grave spero", disse il signor Castwell. "Eh..ehm...", fece San Pietro. "Ne ho visti di peggiori. Come gradirebbe essere alloggiato?". 
"Beh...", disse il signor Castwell. "Ritiene possibile combinarmi qualcosa sul tipo del villino di campagna del genere vallata del Test, fornito di comodità moderne e, diciamo, con annessi tre quarti di miglio di uno di quei piacevoli chalk stream limpidi come il cristallo?".
"Perché  no", rispose San Pietro. Penso che si possa combinare. Ma come la mettiamo con l' attrezzatura? Lei ha dovuto lasciare le sue canne da mosca e il resto giù dabbasso. Ritengo che lei prediliga una leggera canna di tonchino esagonale intorno ai nove piedi, con tutti gli accessori adatti. Passerò l' ordinazione di quanto le serve al Reparto Lavori e Forniture, compresa una scorta di mosche. Credo che sarà pienamente soddisfatto della nostra produzione. Avrà infine bisogno di un attendente".
"Grazie mille, vostra Santità", disse il signor Castwell. "E' semplicemente magnifico. A dire il vero, stando al libro dell' Apocalisse che ho letto, ero propenso a temere che in paradiso mi sarei un tantinello annoiato".
"Eh..ehm...", fece San Pietro, trattenendosi.
                                     
Di lì a poco il signor Castwell si trovò in riva a un incantevole, meraviglioso, limpido chalk stream, largo poco più di una dozzina di metri, brulicante di belle trote intente ad alimentarsi con ingordigia; subito l' angelo attendente che gli era stato assegnato gli porse la più raffinata perfetta, leggera canna di tonchino esagonale che si possa immaginare, esattamente bilanciata con lenza e mulinello, con un setale affusolato, già perfettamente inumidito, di incredibile sottigliezza e resistenza, ed una scatola di mosche artificiali di fattura così squisita da confondersi con gli insetti naturali che erano destinate ad imitare. 
Il  signor Castwell raccolse dall' acqua una mosca naturale, la confrontò con quelle della scatola trovando subito un' imitazione esatta che annodò al setale, e mise un ginocchio a terra accingendosi a lanciarla ad una trota che bollava proprio sotto un ciuffo d' erbe una decina di metri a monte.
La mosca si posò come un pappo quindici centimetri più in su dell' ultima bollata; un momento dopo la canna si curvava sotto il peso di un grosso esemplare inamato.
 Di lì a poco, dopo un' eccitante contesa, l' attendente estrasse dall' acqua nel guadino una seconda  bellezza di circa due libbre e mezza.
"Un paio di trote veramente splendide", commentò il signor Castwell, accingendosi ad accostare la più vicina filza di musi affaccendati che egli aveva notato bollare nella curva del fiume.
Avvicinandosi al ciuffo d' erbe, tuttavia, si rese conto che il posto dal quale aveva appena tirato fuori con tanta soddisfazione due pezzi era già occupato da un' altro ingordo ghiottone.
"Oh questa poi!", fece il signor Castwell. "La vedi quella?".
"Certo signore", rispose l' attendente.
L' occasione di tirar fuori tre successive trote dal medesimo punto era troppo allettante per lasciarla perdere e ancora una volta il signor Castwell mise un ginocchio a terra ed eseguì un lancio perfetto.
La mosca venne accettata all' istante e si scatenò la lotta. Tutto si svolse felicemente e ben presto una terza trota luccicante andò a raggiungere le consorelle nel cestino.
Il signor Castwell si volse allegramente per avviarsi verso la più vicina trota che bollava nell' ansa del fiume. Giudicate voi, tuttavia,il suo stupore nel constatare che di nuovo la buca sottostante al ciuffo d' erbe era occupata da una trota affamata, apparentemente della medesima taglia delle altre.
"Giusto cielo!", esclamò il signor Castwell.
"Si è mai vista una cosa simile?".
"No, signore", rispose l' attendente. "Senti", disse all' attendente, "Mi pare che sia davvero il caso di lasciar perdere questa cliente e di passare alla prossima".
"Spiacente, ma non si può, signore. Sua Santità non lo gradirebbe".
"Ah, stando così le cose", fece il signor Castwell, e mise un ginocchio a terra accingendosi al suo compito alquanto riluttante.

Parecchie ore dopo era ancora impegnato a effettuare lanci in direzione del medesimo ciuffo d' erbe.
"Quanto a lungo ha intenzione di durare questa insopportabile attività alimentare?", chiese il signor Castwell. "Presumo che avrà fine ben presto".
"No, signore", disse l' attendente". "Ma come, non c' è una pausa nel pomeriggio?".
"Non c'è pomeriggio signore". "Che? E allora l' attività serale?". "Non esiste attività durante la sera", rispose l' attendente.
"Sta bene, allora smetto e mi riposo un po'. Dovrei aver preso una sessantina di trote in questo punto".
"Chiedo scusa, signore, ma sua Santità non lo gradirebbe". "Che cosa?", disse il signor Castwell. "Non potrò fermarmi neanche la notte?".
"Non c' è notte qui, signore", rispose l' attendente.
"Allora significa che mi tocca star qui a prendere queste maledette trote da due libbre e mezzo in questo buco per sempre, in perpetuo?".
L' attendente annuì.
"Dannazione infernale!" esclamò il signor Castwell.
"Si", disse l' attendente.

Di      G.E.M. Skues      Traduzione di A.Sabbadini.
Pubblicato su "Fly-Fisher' s Club Journal". Primavera 1930.
Ripubblicato su "Pescare con la Mosca". (Luglio 1980)


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