Imitazione generica (tecnica mista : palmer – torax)

dressing di Ugo Mongardi Fantaguzzi

 

In passato, molta letteratura ha indicato nel palmer una generica imitazione di terrestrial. Il palmer è però un artificiale la cui strategia di cattura è tutta giocata sulla galleggiabilità e, se ben costruito, deve reggersi agevolmente sulla superficie dell’acqua.

Dato che è impossibile sapere che cosa il palmer possa realmente sembrare al pesce, ritengo sia del tutto arbitrario attribuire a questo tipo di mosca l’etichetta di terrestrial. Secondo me è più giusto considerarlo una generica imitazione che da al pesce l’impressione di qualche cosa di vivo proprio per la sua leggerezza ed evanescenza. Non a caso è un errore costruire palmer molto folti che nascondono al pesce la visione del corpo ma, al contrario,l’artificiale si rivela tanto più efficace quanto più la sua struttura è evanescente e lascia intravedere un corpo che, nella sua semplicità, potrebbe essere qualsiasi cosa.    Riallacciandomi a quanto ho ora detto, vi suggerisco un artificiale che non si può definire terrestrial ma che è certamente un buon compromesso fra il palmer e il torax ed è molto efficace in ogni situazione di pesca . Si tratta di una tecnica mista che, secondo me, coglie gli aspetti migliori di ognuno di questi due metodi costruttivi minimizzandone i relativi limiti. Uno dei difetti del palmer è che questo artificiale ha la tendenza a ruotare su sé stesso durante le fasi di volo; d’altra parte nella tecnica torax le barbe conservano il verso di rotazione determinato dal loro angolo di impianto sul rachide. Questo fa sì che la mosca, una volta bagnata, si sbilanci lateralmente con grande facilità. Suggerisco di usare questo procedimento costruttivo per imitazioni medio-piccole (ami N° 18 -16) in quanto le particolari doti di leggerezza del palmer vengono esaltate proprio con queste taglie.

Usate un amo per mosca secca ad asta lunga, fissate il filo di montaggio color nero a metà dell’amo. Montate alcune fibrette per formare i cerci ,meglio se divaricati (una per parte su ami N° 20 e 18, due per parte su ami N°16). Questo dettaglio sposta la nostra imitazione verso l’interpretazione di una effimera, ma comunque garantisce anche una maggiore stabilità.

( Fig. 2) Tornate con il filo di montaggio al centro dell’amo e fissate un esile fiocchetto di poly-wing bianco con funzione principalmente vessillare.

Riportate il filo alla curvatura e procedete in avanti, modellando un leggero addome per il 60% della metà posteriore dell’amo. In questo punto fissate due hackles di dimensione proporzionata a quella dell’amo (consiglio di usarne una rossa ed una grigia).

( Fig. 3) Spostate il filo in testa e con il gira-hackle avvolgete una delle due piume all’asta dell’amo, procedendo in direzione dell’occhiello, con spire larghe e usando il senso di rotazione opposto a quello usato per il filo di montaggio.

Oltrepassate il poly-wing per il 40% della distanza che lo divide dall’occhiello e fermate l’hackle.

( Fig. 4) Avvolgete ora l’altra piuma passando negli spazi lasciati liberi dalle spire precedenti ma usate questa volta un senso di rotazione uguale a quello del filo di montaggio.

Fermate anche questa piuma nello stesso punto dell’altra e da lì fino all’occhiello, col filo,  ingrossate leggermente l’amo per modellare la porte anteriore del corpo. Chiudete poi, vicino all’occhiello, con il nodo e bloccate con una goccia di colla. Ruotate il morsetto di 180° e con la punta delle forbicine asportate tutte quelle barbe che si trovano al disotto dell’amo in modo di ottenere ( Fig. 5) una mosca con un buon piano di appoggio.

Avvertenze

Per formare i cerci divaricati , (Fig. 1) mentre bloccate le fibrette, (a) imprigionate, al disotto dell’amo e poco prima della curvatura, uno spezzone di filo lungo cm. 10 prendendolo a metà.

Tenete i due capi del filo tesi indietro e completate la legatura coinvolgendoli assieme alle fibrette.

(b) Riportate il filo di montaggio avanti di qualche millimetro e, prendendo i due capi dello spezzone di filo fra l’indice ed il pollice di ciascuna mano, stirateli in direzione orizzontale ciascuno dalla sua parte.

(c) Dividete le fibrette con uno spillo, fate passare uno dei due fili fra la fibretta ed il corpo dell’amo e ripiegatelo in avanti; poi fermatelo provvisoriamente con il filo di montaggio.

(d) Ripetete la stessa operazione dall’altra parte dell’amo con l’altra fibretta e l’altro filo.  Esercitate la giusta trazione sui due fili, ancora parzialmente mobili, e bloccate definitivamente.