Questa
tecnica di costruzione si propone di realizzare imitazioni di effimere
adulte o sub-imago, che quindi si posano sull’acqua restando con il
corpo completamente al di sopra della superficie. L’intento è di
costruire un artificiale robusto, leggero e abbastanza visibile, capace di
sopportare acque anche relativamente mosse.
Trattandosi
di una tecnica di costruzione che si può applicare su ami dal 20 al 12 e
con svariati dressing, ci limitiamo ad illustrare il modo di procedere
generale, senza entrare nello specifico di ricette particolari.
E’
opportuno usare ami per mosche galleggianti ad asta lunga.
Si inizia costruendo il corpo e
montando i cerci; poi si fissa, dorsalmente,
un piccolo fiocco di poli-wing bianco, folto in proporzione alle
dimensioni dell’artificiale (E’ consigliabile tenerlo, in questa prima
fase, abbastanza lungo).E’ molto importante fissare questo fiocchetto
nella posizione giusta: circa a un terzo della lunghezza dell’asta
dell’amo, a partire dall’occhiello.
fig.1
Preparate poi alcune fibre di poli-wing scuro lunghe circa 20 cm. (la
consistenza di questo mazzetto è, ovviamente, proporzionata alle
dimensioni dell’amo ), annodate questo materiale subito dietro al ciuffo
di poli-wing già montato e, fig. 2, fermate il
nodo con pochi giri del filo di montaggio; avremo così due prolungamenti
di circa 10 cm. da ogni parte dell’amo.
Scegliamo
due hackles uguali, con le barbe lunghe, indicativamente, il doppio
dell’ansa dell’amo. (fig. 3 )
Le
fissiamo subito anteriormente al fiocchetto bianco con una inclinazione
quasi orizzontale e volte indietro.
fig.
4 Ruotiamo il morsetto di 90° in modo che l’amo si presenti con un lato
verso l’alto. Con una pinza da elettrotecnico, agganciamo il fiocchetto
bianco in modo che penda in basso e non interferisca con le operazioni
successive: tenendo con una mano i 10 cm. di poli-wing scuro, cominciamo
ad avvolgergli intorno l’ hackle relativo, come per fare un parachute
costruito sul piano laterale dell’amo. E’ importantissimo che lo
spessore del parachute non superi i 2/3della distanza che va dal punto di
impianto all’occhiello. Si ferma provvisoriamente il montaggio, facendo
scavalcare l’amo, anteriormente al fiocchetto bianco, e lasciando il
gira-hackles ancora inserito, e bloccando con pochi giri del filo di
montaggio.
fig.
5 Girando il morsetto di 180°si ripete l’operazione precedente sul lato
opposto.
fig.
6 Tornati in posizione normale, si sfila dal bobinatore l’anellino di
plastica e lo si fa risalire fino in prossimità dell’occhiello;
passando dl basso, si infila nell’anellino un rimagliatore e si
agganciano le due estremità del poli-wing scuro, in modo di farle passare
attraverso l’anellino stesso. Tenendo ben tesi in avanti i due poli-wing
scuri, si spinge in dietro l’anellino, vi si fa passare l’occhiello.
fig. 7 prima si libererà il filo di montaggio, poi compariranno di
qua e di là i punti in cui gli hackles si avvolgono al poli-wing con
tutte le fibre ancora impegnate nell’anello e volte in dietro.
fig.
8 Tenendo ben tesi in avanti i due poli-wing scuri, fissarli con giri
stretti del filo di montaggio e poi, ripiegarli in dietro e chiudere
definitivamente con l’annodatore e una goccia di colla.
Tagliare
il superfluo, regolare la lunghezza del fiocchetto bianco e, se
necessario, recidere con le forbicine, qualche eventuale barba eccedente.
Il
risultato è visibile nelle foto sottostanti, relative a tre diverse
applicazioni di questa modalità di dressing.
Il
risultato in acqua è stato finora straordinario, sia come potere
attrattivo che come curabilità e robustezza della mosca.
L’autore
vi sarà grato per commenti o domande.