IMITAZIONE di EFFIMERA ad elevatissima galleggiabilità

Dressing originale di Ugo Mongardi Fantaguzzi

Questa tecnica di costruzione si propone di realizzare imitazioni di effimere adulte o sub-imago, che quindi si posano sull’acqua restando con il corpo completamente al di sopra della superficie. L’intento è di costruire un artificiale robusto, leggero e abbastanza visibile, capace di sopportare acque anche relativamente mosse. Trattandosi di una tecnica di costruzione che si può applicare su ami dal 20 al 12 e con svariati dressing, ci limitiamo ad illustrare il modo di procedere generale, senza entrare nello specifico di ricette particolari. E’ opportuno usare ami per mosche galleggianti ad asta lunga.
Si inizia costruendo il corpo e montando i cerci; poi si fissa,  dorsalmente, un piccolo fiocco di poli-wing bianco, folto in proporzione alle dimensioni dell’artificiale (E’ consigliabile tenerlo, in questa prima fase, abbastanza lungo).E’ molto importante fissare questo fiocchetto nella posizione giusta: circa a un terzo della lunghezza dell’asta dell’amo, a partire dall’occhiello.

  fig.1 Preparate poi alcune fibre di poli-wing scuro lunghe circa 20 cm. (la consistenza di questo mazzetto è, ovviamente, proporzionata alle dimensioni dell’amo ), annodate questo materiale subito dietro al ciuffo di poli-wing già montato e, fig. 2,  fermate il nodo con pochi giri del filo di montaggio; avremo così due prolungamenti di circa 10 cm. da ogni parte dell’amo.

Scegliamo due hackles uguali, con le barbe lunghe, indicativamente, il doppio dell’ansa dell’amo. (fig. 3 ) Le fissiamo subito anteriormente al fiocchetto bianco con una inclinazione quasi orizzontale e volte indietro.

  fig. 4 Ruotiamo il morsetto di 90° in modo che l’amo si presenti con un lato verso l’alto. Con una pinza da elettrotecnico, agganciamo il fiocchetto bianco in modo che penda in basso e non interferisca con le operazioni successive: tenendo con una mano i 10 cm. di poli-wing scuro, cominciamo ad avvolgergli intorno l’ hackle relativo, come per fare un parachute costruito sul piano laterale dell’amo. E’ importantissimo che lo spessore del parachute non superi i 2/3della distanza che va dal punto di impianto all’occhiello. Si ferma provvisoriamente il montaggio, facendo scavalcare l’amo, anteriormente al fiocchetto bianco, e lasciando il gira-hackles ancora inserito, e bloccando con pochi giri del filo di montaggio.

  fig. 5 Girando il morsetto di 180°si ripete l’operazione precedente sul lato opposto.

  fig. 6 Tornati in posizione normale, si sfila dal bobinatore l’anellino di plastica e lo si fa risalire fino in prossimità dell’occhiello; passando dl basso, si infila nell’anellino un rimagliatore e si agganciano le due estremità del poli-wing scuro, in modo di farle passare attraverso l’anellino stesso. Tenendo ben tesi in avanti i due poli-wing scuri, si spinge in dietro l’anellino, vi si fa passare l’occhiello.

  fig. 7 prima si libererà il filo di montaggio, poi compariranno di qua e di là i punti in cui gli hackles si avvolgono al poli-wing con tutte le fibre ancora impegnate nell’anello e volte in dietro.

  fig. 8 Tenendo ben tesi in avanti i due poli-wing scuri, fissarli con giri stretti del filo di montaggio e poi, ripiegarli in dietro e chiudere definitivamente con l’annodatore e una goccia di colla. Tagliare il superfluo, regolare la lunghezza del fiocchetto bianco e, se necessario, recidere con le forbicine, qualche eventuale barba eccedente.   Il risultato è visibile nelle foto sottostanti, relative a tre diverse applicazioni di questa modalità di dressing.

Il risultato in acqua è stato finora straordinario, sia come potere attrattivo che come curabilità e robustezza della mosca.

  L’autore vi sarà grato per commenti o domande.